LA MATERIA DEI SOGNI

(We are such stuff as dreams are made)

Laboratorio di teatro in inglese per bambini dai 4 ai 7 anni
a cura di Giulia Pizzimenti

GIOCARE AL GIOCO DEL TEATRO
Il Teatro è un gioco. Un gioco serissimo ed effimero. Un gioco leggero e profondissimo. Un gioco le cui regole, una volta esplorate, permettono ai giocatori di perdersi e ritrovarsi in un mondo altro, appena accanto alla realtà, ma fatto di un’altra materia: la materia dei sogni. I bambini che giocano al teatro lo fanno sempre con coraggio. In questo meraviglioso altro mondo esplorano le proprie paure, si spingono oltre i propri limiti. Lo fanno specchiandosi gli uni negli altri, con meraviglia e semplicità. Al Teatro è impossibile giocar da soli! Bisogna sempre gettare lo sguardo nello sguardo di qualcun altro.

Sebbene questa materia sia fatta di sogno, al Teatro si gioca col corpo, lo si maschera per smascherarlo. Il corpo diventa un incredibile compagno di viaggio, gli si concede una fiducia che fa il solletico alla timidezza e alla vergogna. È sorprendente, sconcertante e divertente! Il Teatro è come i grandi chiamano quel gioco segreto che facevano da bambini, di cui custodiscono il ricordo dolce, quel “facciamo che io sono… e che tu sei…” capace di dar vita ad universi immaginifici; è quel patto silenzioso fra due (e poi dieci e poi mille) giocatori che scelgono di credere di poter trasformare il mondo e, credendoci, lo trasformano davvero. E dunque: chi vuol giocare?

Un mondo altro… Un’altra lingua
Le potenzialità espressive nascoste in un’altra lingua sono praticamente infinite: quando parlo un’altra lingua scopro un altro me stesso. Non padroneggiare perfettamente una lingua ma doversi spiegare attraverso di essa, impregna la comunicazione di due elementi essenziali per il gioco teatrale: urgenza e necessità. Le parole acquistano e recuperano così il loro originale peso specifico, si tolgono la veste di chiacchiera per farsi poesia.

Obiettivi del percorso laboratoriale
Meravigliarsi, sperimentando codici comunicativi ed espressivi diversi.
Comprendere e abitare lo spazio, collaborando con i propri compagni.
Innescare processi linguistici e creativi capaci di liberare e incanalare buone energie.
Accrescere la capacità di osservare ed ascoltare, maneggiando (con cura) le emozioni.

Organizzazione del laboratorio

PRIMO TRIMESTRE: il corpo

(Ottobre, Novembre, Dicembre)
Durante questo primo momento di laboratorio ci dedicheremo alla conoscenza reciproca, concentrandoci primariamente sui concetti di ascolto e fiducia. Lavoreremo alla scoperta del nostro corpo, alla scoperta delle sue potenzialità espressive. Stiracchiandolo, svegliando, mettendolo alla prova.
Trasformandolo anche. Sonderemo un territorio sfuggente e misterioso, che nel corpo ha le sue radici: la presenza scenica. Parola magica di questo primo momento dedicato al corpo: energia!

 

SECONDO TRIMESTRE: la voce

(Gennaio, Febbraio, Marzo)
Durante questo secondo momento di laboratorio indagheremo invece il rapporto con la parola: coi piedi saldi a terra, radicati nel proprio corpo, in ascolto degli altri, fidandoci e accordando la nostra fiducia. Esploreremo la parola: le spiegazzeremo, le taglieremo in due e in tre, le deformeremo, ci nasconderemo dentro di esse. E poi ancora: le parole le sussurreremo, urleremo e canteremo! La parola magica? Urgenza!

TERZO TRIMESTRE: la creazione

(Aprile, Maggio, Giugno)
Dedicheremo questo tempo, forti delle scoperte fatte durante l’anno, alla creazione.
Creare, ovvero: in un territorio comune, in uno spazio condiviso (vero e immaginario allo stesso tempo), essere liberi di sbagliare, di osare, di sorprendersi, di lanciarsi, di nascondersi e poi rivelarsi. La parola magica: immaginazione

Giulia PIZZIMENTI
Docente

Giulia Pizzimenti nasce a Bologna nel 1988. Nel 2010 si diploma alla scuola di teatro Alessandra Galante Garrone di Bologna come attrice e arealista.
Nel 2012 si trasferisce in Canada, dove prosegue la sua formazione attoriale con Alison Araya, e poi negli Stati Uniti, con Ivana Chubbuck.
Rientra in Italia dove approfondisce gli studi di recitazione con Valerio Binasco, Nicole Kehrberger, Bruno De Franceschi, Michela Lucenti, Elisabetta
Pozzi, Massimiliano Farau e Jeffrey Crockett.
Finalista al Premio Scenario Infanzia 2020, al Premio Scenario 2019 e al Premio Hystrio alla Vocazione nel 2015, ha collaborato con registi come Giancarlo Cauteruccio, Roberto De Simone, Andrea Battistini, Luca Spadaro, Leo Muscato, Gianni Farina, Bruno De Franceschi, Michela Lucenti, Elisabetta Pozzi, Walter Le Moli, Vincenzo Picone e Alessandro Gallo, recitando per importanti teatri (Teatro Studio di Scandicci, Teatro Comunale di Bologna, Teatro Sociale di Brescia, Teatro Grande di Brescia, Teatro Foce di Lugano, LAC di Lugano, Teatro delle Passioni di Modena, Teatro della Tosse di Genova e Teatro Due di Parma).
Dal 2016 collabora con Fondazione Teatro Due come attrice e formatrice teatrale.
Studia come traduttrice e interprete dall’Inglese e dal Francese alla facoltà di Mediazione linguistica interculturale di Forlì, insegna privatamente inglese e traduce su commissione testi di drammaturgia contemporanea da entrambe le lingue.