“Il bilinguismo è uno straordinario microscopio all’interno del cervello… L’esperienza del bilinguismo precoce tiene aperta la finestra dell’apprendimento delle lingue durante tutta la vita”

Ann Petitto, neuroscienziata

 

Nella nostra struttura applichiamo un programma bilingue italiano-inglese; alla base di questa scelta vi è la convinzione che i bambini nella prima infanzia abbiano enormi potenzialità di apprendimento, per cui riteniamo fondamentale stimolare e sostenere nel modo più proficuo possibile il loro sviluppo in tutti gli ambiti. I benefici legati all’apprendimento di una seconda lingua vanno ben oltre le capacità comunicative; le ricerche scientifiche condotte negli ultimi decenni parlano di un vero e proprio “vantaggio bilingue”, espressione che fa riferimento agli effetti positivi sulle funzioni generali del sistema cognitivo (per citarne alcuni, i processi di attenzione, memoria, concentrazione sull’obiettivo, ecc), di cui godono i bambini esposti ad un altro registro linguistico fin dalla tenerissima età. 

In our nursery we apply a bilingual Italian-English program;
the basis of this choice is the belief that children in early childhood have enormous learning potentials, so we believe it is fundamental to stimulate and support their development in all areas in the most profitable way possible. The benefits of learning a second language go well beyond communication skills; the scientific research conducted in recent decades speak of a real “bilingual advantage”, an expression that refers to the positive effects on the general functions of the cognitive system (to name a few, the processes of attention, memory, concentration on the objective, etc.), enjoyed by children exposed to another language register from a very early age.

Nell’ambito specifico del linguaggio, il periodo ideale per l’acquisizione di lingue diverse dalla lingua materna è proprio quello che va da 0 a 6 anni, grazie alla maggiore plasticità del cervello infantile. Durante questi anni, infatti, entrambi gli emisferi cerebrali possono sostenere le funzioni del linguaggio; questa equipotenzialità diminuisce progressivamente con l’avanzare dell’età. Inoltre è solo in questo intervallo di età che una lingua viene “acquisita” dal bambino in maniera spontanea, con l’accento e la competenza grammaticale del suo educatore, e non “appresa” in maniera formale.
Il modello didattico su cui si basa la nostra pratica quotidiana è quello conosciuto in letteratura come “One person – One language”, la cui idea di fondo è quella di adoperare una distinzione fisica per le diverse lingue, in modo tale da identificare una sola persona come rappresentante della propria lingua madre. L’inglese viene utilizzato nella quotidianità, dai momenti di cura alla realizzazione delle proposte educative; non vengono messe a punto attività che abbiano come unico scopo l’apprendimento della lingua, ma ogni proposta, ogni azione è un potenziale momento da sfruttare per lo sviluppo linguistico; i tempi di esposizione alla lingua inglese, infatti, sono molto ampi, ricoprono l’intera giornata. Viene inoltre costantemente stimolata nei bambini la produzione in lingua attraverso domande dirette, che presuppongono dapprima risposte brevi per giungere poi a formulazioni di frasi compiute.
Crediamo che in un mondo così globalizzato, sia nostro dovere dare questa opportunità ai bambini che educhiamo:


«Multilingualism is a source of strength and opportunity for humanity.
It embodies our cultural diversity and encourages the exchange of views,
the renewal of ideas and the broadening of our capacity to imagine».
Irina Bokova, UNESCO Director General

 

Tataclio Bilinguismo